Riportiamo la testimonianza di Greta Rubino del Gruppo degli autorappresentanti di Anffas Nord Milano durante il ciclo formativo dedicato agli operatori dei Centri per la vita indipendente della Lombardia
Buongiorno,
sono Greta Rubino
e ho 24 anni.
Oggi vi parlo
a nome degli autorappresentanti
di Anffas Nordmilano.
Gli autorappresentanti
sono delle persone con disabilità
che parlano di temi per loro importanti
come l’accessibilità, i diritti, la vita indipendente,
l’inclusione, la partecipazione attiva,
le discriminazioni e il protagonismo.
Giovanni Merlo
ci ha chiesto di fare un intervento
sul nostro rapporto con gli operatori
quando si devono prendere delle decisioni
che ci riguardano.
Ragionare e lavorare su questo tema
è stato molto difficile e complicato.
Noi abbiamo un rapporto particolare
con gli operatori.
Gli operatori sono persone
che ci aiutano a risolvere i problemi
ma sono anche persone
che ci creano situazioni disagevoli.
Vi portiamo l’esempio del cucito.
Alessio aveva voglia di imparare a cucire
e ha chiesto agli operatori di fare questa attività
gli operatori però non volevano fare questa attività
perché pensavano che fosse troppo complicata per noi.
Alessio però ha continuato a insistere
fino a quando gli operatori
lo hanno ascoltato.
Gli operatori però
non hanno subito realizzato questo desiderio,
ma ci hanno aiutati a capire
che per realizzare quel desiderio
era necessario fare tante cose
come guardare dei filmati
per capire come si fa a ricamare
presentare un piccolo progetto
per ottenere i soldi necessari per comprare il materiale
acquistare il materiale necessario,
scegliere i disegni e il materiale,
imparare a ricamare.
Fare tutto questo è stato faticoso.
Gli operatori ci hanno aiutato a capire
che se vogliamo qualcosa
dobbiamo anche lottare per quello che vogliamo,
e non dobbiamo aspettarci
che facciano le cose al posto nostro.
Fare le cose per conto nostro è bello
anche se non è sempre semplice.
Realizzare da soli o con poco aiuto
i nostri sogni e i nostri obiettivi
ci da fiducia in noi stessi
ci fa sentire orgogliosi
è emozionante.
Quando le persone fanno le cose al posto nostro
ci sentiamo come bambini
mentre ci sentiamo fieri
quando ci viene data la possibilità di farle da soli.
Noi ci aspettiamo che gli operatori
abbiano fiducia in noi,
siano gentili,
si interessino di come stiamo
se stiamo bene o stiamo male
ci aiutino a capire meglio le cose e le situazion
per prendere meglio le nostre decisioni.
Noi vogliamo che gli operatori
ci diano consigli e ci dicano il loro parere
ma non vogliamo che gli operatori
prendano decisioni al posto nostro.
A volte gli operatori non ci piacciono
ad esempio
quando si arrabbiano
quando ci mettono dei limiti
o delle regole che non condividiamo.
Il nostro centro non è una scuola
e noi vorremmo avere più libertà
di discutere in gruppo
tutto quello che riguarda noi
e di impegnarci e concentrarci
per capire come fare le cose che vogliamo.
Per noi è molto importante
quello che gli operatori pensano di noi.
A volte ci sentiamo giudicati dagli operatori
e abbiamo paura di sbagliare e di deluderli.
Qualcuno di noi non riesce
a esprimere la propria opinione
perché ha paura di essere giudicato male.
Questo ci limita, ci mette ansia
e ci fa stare chiusi in noi stessi.
Ci siamo chiesti
quali sono gli aspetti positivi e negativi
del rapporto con gli operatori.
Gli operatori
sono facilitatori nella relazione tra noi
ci sostengono quando abbiamo dei problemi
e ci aiutano a risolverli
mi aiutano a fare delle cose che prima non facevo
mi aiutano a gestire i soldi
ci propongono esperienze che altrimenti non faremmo
mi aiutano a calmare l'agitazione
mi ascoltano quando sono triste o ho un problema
e questo mi aiuta a stare bene
ci aiutano a capire se va tutto bene
mi aiutano a comprendere meglio
le cose che non capisco da solo
ci domandano come possono aiutarci
ci aiutano a avere più relazioni con altre persone
ci aiutano a capire meglio
quello che avviene al di fuori del servizio
Gli operatori
ci ostacolano
quando vogliamo costruire
un rapporto sentimentale con qualcuno
non ci fanno scegliere liberamente quanto mangiare
non mi fanno fare le cose che voglio fare
anche se mi fanno stare male
mi danno fastidio
quando mi fanno notare le mie mancanze
mi limitano perché non posso uscire quando voglio
e devo rispettare gli orari del servizio
mi danno fastidio quando sento che interferiscono
sulla mia vita fuori dal servizio
mi dà fastidio quando l'educatore
mi riprende in modo troppo serio
mi dà fastidio quando l'educatore
mi riprende in modo poco gentile.
Gli educatori ci dicono le cose in modo troppo schietto
rispetto a come direbbero le cose
alle altre persone senza disabilità.
Gli educatori dovrebbero stare attenti
a come si relazionano con noi.
Greta Rubino, gruppo di autorappresentanza Anffas Nord Milano

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