È stato recentemente presentato dall’ANFFAS Nazionale il nuovo progetto denominato “Persone e Comunità: promuovere e progettare Vite di Qualità”, con cui si intende contribuire al raggiungimento dell’Obiettivo 3 dell’Agenda ONU 2030 (“Salute e Benessere”), promuovendo percorsi inclusivi e partecipativi in grado di garantire il diritto alla salute, al benessere e all’autodeterminazione per tutte le persone, a partire da quelle con disabilità
«Questa progettualità rappresenta il costante impegno della nostra Associazione nel promuovere formazione, capacità e competenze: in un momento storico come questo, caratterizzato dalla Riforma in materia di disabilità e dai relativi Decreti attuativi, non ci si può più improvvisare. Elementi come Capacity Building*, Accountability [Responsabilità, N.d.R.] e rispetto delle regole del Terzo Settore sono assolutamente necessari per non mettere mai in dubbio la trasparenza di quest’ultimo. Il nostro dovere, quindi, è mettere al primo posto la serietà e l’etica in tutte le azioni rivolte all’obiettivo comune che è il benessere delle Persone: stiamo in sostanza investendo su noi stessi, per garantire dignità, diritti e la migliore Qualità di Vita possibile per le persone con disabilità e le loro famiglie»: così Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo), ha aperto l’evento di presentazione del nuovo progetto della stessa ANFFAS Nazionale, denominato Persone e Comunità: promuovere e progettare Vite di Qualità, con cui si intende contribuire al raggiungimento dell’Obiettivo 3 dell’Agenda ONU 2030 (Salute e Benessere), promuovendo percorsi inclusivi e partecipativi in grado di garantire il diritto alla salute, al benessere e all’autodeterminazione per tutte le persone, a partire da quelle con disabilità.
Realizzato grazie a un finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, «il progetto Persone e Comunità – come spiegano dall’ANFFAS – mette appunto al centro la Persona, la Comunità e la Qualità della Vita attraverso un insieme integrato di azioni formative, informative e sperimentali, coinvolgendo famiglie, operatori, volontari, giovani, Enti del Terzo Settore e professionisti, tutte figure che all’evento di presentazione hanno dato vita a un lungo dibattito sui temi e le modalità di svolgimento dell’iniziativa, ciò che ha consentito di esplicitare al meglio gli obiettivi, il piano formativo e gli assi progettuali, sintetizzabili in Quattro azioni per quattro obiettivi».
Questi, nel dettaglio, i quattro Assi individuati dall’ANFFAS:
° Asse 1: percorsi di formazione finalizzati all’accrescimento della consapevolezza, l’abilitazione e lo sviluppo delle competenze volte a favorire l’inclusione sociale e l’autonomia delle Persone con disabilità, rivolti a giovani, operatori, quadri dirigenti, volontari, familiari ecc.
° Asse 2: iniziative formative e informative volte al rafforzamento della Capacity Building* degli Enti del Terzo Settore appartenenti alla rete ANFFAS e non, funzionali all’implementazione della qualità dei servizi offerti.
° Asse 3: implementazione di strumenti tecnologici e informatici utili a realizzare il Progetto di Vita, a sostenere gli operatori dei servizi e gli addetti delle Unità di Valutazione Multidimensionale, ivi comprese le Persone con disabilità e i loro familiari, nella predisposizione e attuazione dei progetti, oltreché a sperimentare e attuare il budget di progetto/di salute e affermare il modello bio-psico-sociale con i connessi strumenti di classificazione.
° Asse 4: formazione, informazione e supporto agli enti aderenti alla rete e non solo, per curare gli adempimenti connessi all’iscrizione al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) e alla permanenza nello stesso, gli adempimenti di natura contabile, gestionale ed organizzativa, gli strumenti per rendere concreta e agita l’amministrazione condivisa e per cogliere le nuove opportunità offerte dalla riforma anche in termini di raccolta fondi e strumenti di finanza.
Cosa si propone dunque di ottenere l’ANFFAS con questa iniziativa? «Innanzitutto – spiegano dall’Associazione – promuovere la consapevolezza e le competenze necessarie a sostenere l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità. Sostenere quindi la realizzazione dei Progetti di Vita personalizzati, attraverso strumenti digitali innovativi e l’approccio bio-psico-sociale. Rafforzare la Capacity Building* degli Enti del Terzo Settore, in particolare della rete ANFFAS, migliorando la qualità dei servizi offerti. Accompagnare infine gli stessi Enti del Terzo Settore negli adempimenti normativi e gestionali, promuovendo modelli di amministrazione condivisa e cogliendo le opportunità offerte dalla Riforma del Terzo Settore».
«I diritti delle nostre persone non si toccano: il Progetto di Vita individuale, personalizzato e partecipato deve essere rispettato come indicato dall’attuale normativa e non permetteremo che accada quanto successo alla Legge 328/00 che a distanza di 25 anni risulta applicata al 36% sul territorio: in caso questo non avvenga siamo pronti a denunciare nelle sedi opportune. Il sistema in cui viviamo deve riorganizzarsi e siamo a disposizione per riuscire a raggiungere l’obiettivo»: così il presidente Speziale ha chiuso l’evento che ha consentito, come detto, di aprire un dibattito e di approfondire temi di rilevanza e stretta attualità legati alla vita delle persone con disabilità, alle loro famiglie e a tutti gli Enti del Settore. (S.B.)
*Per “Capacity Building” si intende un insieme di azioni volte a rafforzare le competenze, le strutture, i processi e la governance di un’organizzazione.

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