Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo quanto scritto da Salvatore Nocera al senatore Antonio Guidi, membro della Commissione Cultura del Senato, su quegli emendamenti di alcuni Senatori che farebbero slittare di un anno il termine dei percorsi di formazione per il sostegno scolastico attivati dal’INDIRE. «Ti chiedo di intervenire – scrive tra l’altro Nocera a Guidi – per convincere i tuoi colleghi a rinunciare a quegli emendamenti»
Ci scrive Salvatore Nocera, a proposito della questione riguardante i corsi per il sostegno scolastico gestiti dall’INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) di cui in altra parte del giornale abbiamo segnalato le perplessità espresse dalla FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) e la richiesta di ritiro di quegli emendamenti che vorrebbero la proroga di un anno di quegli stessi corsi. Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo.
Appena ho avuto notizia della presentazione al Senato di alcuni emendamenti tendenti a ripetere per il prossimo anno quelli che personalmente definisco come “corsetti sul sostegno” gestiti dall’INDIRE in via eccezionale e urgente, durante l’anno corrente, in forza di un Decreto Legge, che quindi non ammette proroghe di proprie norme, ho scritto al senatore Antonio Guidi, che conosco da tantissimi anni, membro della Commissione Cultura del Senato, affinché intervenisse presso i suoi Colleghi dell’attuale maggioranza, per il ritiro di quegli emendamenti assai pericolosi, rispetto ai quali domani, 7 ottobre, riprenderà la discussione in Commissione.
Vorrei dunque sperare che questo mio appello, in aggiunta a quello molto più importante della FISH e alle migliaia di firme raccolte dal nascente MUISS (Movimento Unitario per l’Inclusione Scolastica e Sociale) [a questo link il testo integrale del documento cui fa riferimento Nocera, tramite quest’altro link lo si può anche sottoscrivere, N.d.R.] possa contribuire ad ottenere l’effetto sperato, grazie alla forza della comunicazione di cui Superando è indubbiamente un soggetto molto importante, specie nel nostro campo dell’inclusione.
Di seguito, dunque, il testo della lettera che ho inviato al senatore Guidi.
Caro Antonio, sono anni che non ci sentiamo ma ho continuato a seguire la tua attività politica, mentre io ho continuato ad occuparmi della normativa sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, anche dopo la fine, nel 2000, del mio ventennio di consulente al Ministero dell’Istruzione, come esperto per tale settore.
A metà degli Anni Novanta ho contribuito con altri amici con disabilità alla costituzione della FISH, quella che allora era la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, di cui sono stato vicepresidente nazionale sino al 2014. Nel 2015, con l’elezione a presidente nazionale di Vincenzo Falabella, sono stato eletto, e lo sono tuttora, Presidente del Comitato dei Garanti della FISH stessa, che adesso ha assunto la denominazione di “Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie”.
Dopo questo breve excursus, vengo al punto per il quale mi permetto di disturbarti nella tua qualità di componente la Commissione VII Cultura del Senato.
1. In tale commissione è attualmente in discussione la legge di conversione del Decreto Legge 127/25 (Misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026), che reca A.S. n. 1634.
All’articolo 4 di tale A.S. 1634, nei giorni scorsi sono stati presentati degli emendamenti che hanno mandato in agitazione e grande preoccupazione quanti abbiamo creduto e crediamo nell’inclusione scolastica di qualità. Si tratta degli emendamenti presentati come: 4.7 Paganella; 4.8 Bucalo, Fallucchi, Marcheschi, Cosenza, Campione, Speranzon; 4.9 Fazzone. I tre emendamenti, identici, recano: «Dopo il comma 1, aggiungere il seguente: “1-bis. Al decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2024, n. 106, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 6: 1) dopo il comma 1, è inserito il seguente: ‘1-bis. I percorsi di cui al comma 1 sono prorogati fino al 31 dicembre 2026’; 2) al comma 2, le parole: ‘nei cinque anni’ sono sostituite dalle seguenti: ‘negli otto anni’; 3) dopo il comma 3, è inserito il seguente: ‘3-bis. I riferimenti temporali contenuti nel decreto di cui al comma 3 relativi ai percorsi di cui al comma 1-bis sono aggiornati alla data di cui al comma 1-bis e sono adeguati al requisito di cui al comma 2.’; 4) dopo il comma 4, è inserito il seguente: ‘4-bis. Il riferimento temporale di cui al comma 4, primo periodo, è aggiornato alla data di cui al comma 1-bis.’; b) all’articolo 7, dopo il comma 1, è inserito il seguente: ‘1-bis. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, ai percorsi di cui al comma 1 accedono coloro che, alla data del 24 aprile 2025, sono in possesso dei requisiti di ammissione richiesti dal medesimo comma 1, se, contestualmente all’iscrizione, presentano rinuncia a ogni istanza di riconoscimento sul sostegno. I riferimenti temporali contenuti nel decreto di cui al comma 3 sono aggiornati alla data del 24 aprile 2025. Alla rinuncia di cui al presente comma si applica la disposizione del comma 2-bis’. Conseguentemente, sostituire la rubrica con la seguente: “Proroghe in materia di istruzione”».
2. Gli articoli 6 e 7 del Decreto Legge 71/24, convertito nella Legge 106/24, riguardano l’organizzazione in via eccezionale e straordinaria di corsi di specializzazione per il sostegno agli studenti con disabilità con una formazione ridotta rispetto agli attuali corsi normali, e con modalità a distanza in parte anche asincrona, e con un tirocinio svolto non in presenza, senza prove preselettive; essi si stanno svolgendo in una durata effettiva di circa tre mesi, mentre quelli normali si svolgono in un anno, con possibilità quindi di serio studio e assimilazione da parte dei frequentanti i corsi. Tali norme eccezionali sono state volute dal governo a causa della mancanza di molte migliaia di docenti di sostegno specializzati, e quindi per venire incontro al diritto allo studio degli alunni con disabilità.
La FISH, pur avendo molte riserve su queste modalità di effettuazione dei corsi, ha dato parere favorevole agli stessi proprio per la eccezionalità del provvedimento, non per nulla adottato con un Decreto Legge, essendo comunque riuscita a far aumentare di poco il numero di crediti universitari formativi previsti dai programmi. La norma prevede comunque che tali corsi debbano concludersi entro dicembre di quest’anno.
3. Gli emendamenti citasti prevedono quindi il ripetersi di tali corsi ancora per il prossimo anno, producendo un ulteriore numero di docenti con una specializzazione “squalificata” che arreca danni ai nostri alunni e alunne con disabilità.
4. Con questo precedente della proroga dei corsi c’è il rischio che si abbiano ulteriori proroghe negli anni successivi, dal momento che vi sarà sempre carenza di insegnanti specializzati. Infatti, la normativa non ha mai previsto un’apposita classe di concorso per il sostegno e quindi dei posti in organico di sostegno fissi, come lo sono ad esempio per italiano, matematica ecc.
La nomina di docenti su posti di sostegno avviene attualmente con insegnanti abilitati in diverse discipline che siano in possesso della specializzazione per il sostegno. Tali docenti hanno diritto dopo cinque anni dall’immissione in ruolo sul posto di sostegno di chiedere il trasferimento sulla cattedra disciplinare nella quale sono abilitati. Annualmente, vengono presentate circa 20.000 domande di trasferimento e ne vengono accolte circa 10.000; ciò significa che anche se in un “anno X” venisse raggiunto il 100% di posti di sostegno coperti da docenti specializzati, l’anno successivo il loro numero si ridurrebbe di circa 10.000 e così via per ogni anno successivo; ciò crea una permanente discontinuità per gli studenti con disabilità.
5. L’obbligo di permanenza per cinque anni su posto di sostegno, inoltre, non impedisce al docente immesso in ruolo di chiedere trasferimento su altro posto di sostegno in una sede diversa, ad esempio più vicino a casa propria, creando così discontinuità ai danni degli alunni e delle alunne con disabilità; tutto ciò in violazione del principio della continuità didattica previsto dalla Legge 107/15, all’articolo 1, comma 181, lettera c, n. 2, vale a dire: «Promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione attraverso […] revisione dei criteri di inserimento nei ruoli per il sostegno didattico, al fine di garantire la continuità del diritto allo studio degli alunni con disabilità, in modo da rendere possibile allo studente di fruire dello stesso insegnante di sostegno per l’intero ordine o grado di istruzione».
6. La FISH, proprio per evitare questa grave discontinuità, si sta dando da fare perché venga presentata una Proposta di Legge per l’istituzione di un’apposita classe di concorso per il sostegno, che prevede due anni di specializzazione per accedere al ruolo. Qualora verrà approvata, si avrà una stabilità sui posti di sostegno, come la si ha per tutte le altre discipline, garantendo così pienamente il diritto allo studio degli alunni con disabilità, il cui contenuto e la cui qualità vengono seriamente e irrimediabilmente danneggiati dagli emendamenti di proroga dei Senatori di cui sopra.
7. Per questi motivi, caro Antonio, ti supplico di intervenire per convincere i tuoi colleghi a rinunciare a tali emendamenti, ritirandoli e ridando quindi serenità a tutti quanti crediamo nella qualità e serietà dell’inclusione scolastica. Te lo chiedo anche in ricordo del lavoro che abbiamo svolto insieme già a partire dai seminari alla Fondazione Zancan con Irene Buzzi Menegoi, e poi per tutte le attività svolte in comune, comprese quelle dell’iter di approvazione della Legge Quadro 104/92.
Scusandomi per questa repentina intrusione nella tua vita di Parlamentare, dopo tanti anni in cui non ci siamo sentiti, la mia disperazione è però tanta perché vedo che andrebbero definitivamente in malora tanti anni di lavoro impegnati, con te e con altri, per garantire ai nostri ragazzi con disabilità pari opportunità di istruzione, in attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che tutti abbiamo salutato con grande entusiasmo, ma che vedremmo vanificata se tali emendamenti passeranno.
Ti ringrazio per quanto potrai fare e ringrazio questa circostanza per avermi dato l’opportunità di riannodare un contatto con te dopo tanti anni di amicizia e collaborazione che spero possa riprendere a vantaggio dei nostri ragazzi con disabilità.
Salvatore Nocera