“Questa progettualità rappresenta il costante impegno di Anffas nel promuovere formazione, capacità e competenze: in un momento storico come questo, durante il quale la Riforma in materia di disabilità e i suoi decreti ci hanno portato in una vera e propria rivoluzione copernicana, non ci si può più improvvisare. Elementi come capacity building, accountability e rispetto delle regole del Terzo Settore sono assolutamente necessari per non mettere mai in dubbio la trasparenza di quest’ultimo. Il dovere di Anffas è mettere al primo posto la serietà e l’etica in tutte le azioni rivolte all’obiettivo comune che è il benessere delle Persone: stiamo investendo su noi stessi per garantire dignità, diritti e la migliore Qualità di Vita possibile per le persone con disabilità e le loro famiglie”: così il presidente nazionale Anffas, Roberto Speziale ha aperto l’evento di presentazione delnuovo progetto di Anffas Nazionale “Persone e Comunità: promuovere e progettare Vite di Qualità”, la cui finalità è quella di contribuire al raggiungimento dell’Obiettivo 3 dell’Agenda Onu 2030 (Salute e Benessere), promuovendo percorsi inclusivi e partecipativi in grado di garantire il diritto alla salute, al benessere e all’autodeterminazione per tutte le persone, a partire da quelle con disabilità.
Concetti, quelli del presidente Speziale, ripresi anche dalla Portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi, che ha evidenziato come “Progettualità di tali contenuti sono necessarie a traghettare il Terzo Settore verso obiettivi comuni e giusti, promuovendo una sussidiarietà reale e autentica e per consentire un agire diretto nelle comunità”, e di “Incidere in maniera attiva nelle comunità mettendo al centro la Persona” è stato anche sottolineato da Emilio Rota, presidente della Fondazione Nazionale Anffas “Durante e Dopo di Noi” e di Anffas Lombardia.
Realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’annualità 2024 a valere sul Fondo per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del Decreto legislativo n. 117/2017, “Persone e Comunità” mette al centro la Persona, la comunità e la Qualità della Vita attraverso un insieme integrato di azioni formative, informative e sperimentali, che coinvolgono famiglie, operatori, volontari, giovani, Enti del Terzo Settore e professionisti, tutte figure presenti all’evento di oggi sia online che in presenza (raggiunte oltre 250 persone) che hanno aperto un lungo dibattito sui temi e le modalità di svolgimento dell’iniziativa, cosa che ha consentito di esplicitare al meglio gli obiettivi, il piano formativo e gli assi progettuali che possiamo sintetizzare in “Quattro azioni per quattro obiettivi”, e nello specifico:
ASSE 1 - Percorsi di formazione finalizzati all’accrescimento della consapevolezza, l’abilitazione e lo sviluppo delle competenze volte a favorire l’inclusione sociale e l’autonomia delle Persone con disabilità, rivolti a giovani, operatori, quadri dirigenti, volontari, familiari, etc.
ASSE 2 - Iniziative formative ed informative volte al rafforzamento della capacity building degli Enti del Terzo Settore appartenenti alla rete Anffas e non, funzionali all’implementazione della qualità dei servizi offerti
ASSE 3 - Implementazione di strumenti tecnologici ed informatici utili a realizzare il Progetto di Vita, a sostenere gli operatori dei servizi e gli addetti delle Unità di Valutazione Multidimensionale, ivi comprese le Persone con disabilità e loro familiari, nella predisposizione ed attuazione dei progetti, a sperimentare ed attuare il budget di progetto/di salute ed affermare il modello bio-psico-sociale con i connessi strumenti di classificazione
ASSE 4 - Formazione, informazione e supporto agli enti aderenti alla rete e non solo, per curare gli adempimenti connessi all’iscrizione al RUNTS ed alla permanenza nello stesso, gli adempimenti di natura contabile, gestionale ed organizzativa, gli strumenti per rendere concreta ed agita l’amministrazione condivisa e per cogliere le nuove opportunità offerte dalla riforma anche in termini di raccolta fondi e strumenti di finanza
Cosa vuole raggiungere Anffas?
“I diritti delle nostre persone non si toccano: il Progetto di Vita individuale, personalizzato e partecipato deve essere rispettato come indicato dalla attuale normativa e non permetteremo che accada quanto successo alla 328/2000 che a distanza di 25 anni risulta applicata al 36% sul territorio: in caso questo non avvenga siamo pronti a denunciare nelle sedi opportune. Il sistema in cui viviamo deve riorganizzarsi e Anffas è a disposizione per riuscire a raggiungere l’obiettivo” così ha chiuso l’evento il presidente Speziale, che, come nello stile di Anffas, non ha rappresentato solo un momento di semplice presentazione ma ha consentito di aprire un dibattito e di approfondire temi di rilevanza e stretta attualità legati alla vita delle persone con disabilità, alle loro famiglie e a tutti gli Enti del Settore.
Tutte le informazioni sul progetto, compresi i materiali illustrati in sede di evento e le indicazioni per le iscrizioni sono disponibili sul sito Anffas alla pagina del progetto disponibili cliccando qui
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