I dodici mesi che abbiamo alle spalle hanno visto intrecciarsi diversi temi e questioni che riguardano il presente e il futuro del sistema di welfare sociale regionale sulla disabilità, e delle quali si trova traccia negli articoli pubblicati su Lombardia Sociale. Il Vademecum di quest’anno, con una selezione mirata di articoli, cerca di dare conto di questo dibattito: nella prima parte mette in evidenza come il percorso riformatore nazionale si innesta nell’attuale situazione del welfare regionale; nella seconda sezione trovano spazio alcuni articoli dedicati al sistema dei sostegni attualmente in atto e sulla loro evoluzione, cercando di incrociarne i leitmotiv della natura e della sostenibilità; la terza parte apre una finestra sul diritto alla vita indipendente, riflettendo sulla nascita e avvio dei Centri per la Vita Indipendente, previsti dalla Legge Regionale 25/22.
Riforma della disabilità e scenari lombardi
Nel maggio del 2024 viene approvato il Decreto Legislativo 62, attuativo della Legge Delega 227/21 sulla disabilità, il cui Capo Terzo è dedicato all’implementazione del Progetto di vita, individuale, personalizzato e partecipato, come elemento cardine del sistema di welfare sociale sulla disabilità. Tanto il “Decreto 62” così come la “Legge 25”, spingono il sistema dei servizi verso una forte personalizzazione degli interventi, enfatizzando di conseguenza la funzione di valutazione. Enti e operatori coinvolti devono quindi porsi il problema del collegamento tra Valutare i bisogni, progettare la vita: una prospettiva che, anche se ancora lontana dalla sua implementazione, pone il problema di come sia possibile comprendere i bisogni di un’altra persona, nei confronti della quale c’è una responsabilità di costruzione di una gamma di sostegni. Come è noto, l’entrata in vigore di ampie parti del Decreto 62, compreso quella dedicata al Progetto di Vita, avverrà a seguito di una fase di sperimentazione che, in Regione Lombardia, ha riguardato già dal primo anno la Provincia di Brescia. Chi lavora in questo territorio è chiamato quindi a riflettere sulla Riforma 62/24: impatti sulla riorganizzazione dei servizi in relazione alla promozione del Progetto di Vita. Cambiamenti, destinati (anche per via della già vigente Legge 25) ad investire l’insieme degli attori del welfare sociale sulla disabilità a partire dagli educatori che devono chiedersi E io cosa faccio? Mutamento dei servizi e resistenze, spostando il focus dal solo intervento sulla persona all’accompagnamento nel mondo.
Natura e sostenibilità dei servizi
Mentre si avviano i cantieri delle grandi riforme, la vita del sistema di welfare lombardo è scandito – e in parte determinato – dai contenuti dei consueti atti di programmazione regionale, animati dalla tensione dialettica tra esigenze di cambiamento e sostenibilità. A partire da La disabilità nella Delibera delle Regole per il 2025 emerge, non senza ambiguità, la volontà di Regione Lombardia di avviare il ripensamento del suo sistema dei servizi. Dopo le tensioni e i problemi emersi nel corso del 2024, il FNA 2025: prosegue il percorso di riforma in sostanziale continuità, anche nello stanziamento di importanti risorse regionali per mantenere l’equilibrio tra servizi diretti e quelli indiretti. Anche il Piano regionale di attuazione della Legge 112/16 è caratterizzato da un sostanziale piano di continuità: Dopo di Noi in Lombardia: verso un sistema integrato analizza il percorso dell’applicazione della Legge 112 in Lombardia, mostrando la percorribilità di una proposta di integrazione progressiva delle risorse sociali e sanitarie a sostegno dei progetti di vita. La trama del lavoro di innovazione sociale, avviato dalla Legge 112 e ora sostenuto dalla legislazione regionale e nazionale, viene messa in evidenza da un importante lavoro di ricerca sui servizi residenziali, avviato da Anffas Lombardia Servizi inclusivi: una ricerca per supportare il cambiamento.
I Centri per la Vita Indipendente e la governance territoriale
A distanza di poco più di due anni dalla sua approvazione, con l’avvio dei Centri per la Vita Indipendente la DG Famiglia ha dato il via alla prima fase di implementazione della Legge Regionale 25/22. Un percorso complesso e non sempre lineare, che si può (e forse si deve) iscrivere in un movimento più ampio dei confini regionale e nazionale. Disabilità e Vita indipendente: una guida europea mette in evidenza la necessità di offrire servizi di supporto per prendere decisioni e per garantire assistenza e cura nella comunità. In questa cornice i nuovi – da tutti punti di vista – Centri per la Vita Indipendente sono chiamati ad affrontare scenari non privi di contraddizioni: Progettare la vita…. indipendente? tra compiti di affiancamento e rischi di sostituzione, evidenzia la dialettica tra Progetto di Vita e uno dei suoi ambiti privilegiati, la Vita Indipendente, appunto. I 32 CVI formano una realtà e una rete variegata: mentre muove, nel presente, i suoi primi passi e già chiamata ad interrogarsi su Quale futuro per i Centri per la Vita Indipendente?.