Una risposta generosa

Nel complesso si tratta di una risposta generosa, per nulla scontata e non certo giustificata dall’esiguità del cofinanziamento regionale. Dobbiamo quindi considerare che la proposta regionale ha incontrato, in molti casi, realtà territoriali pronte a raccogliere la sfida di partecipare alla fase nascente di questo nuovo servizio. Si tratta dei Comuni, nelle loro diverse conformazioni singole e associate, ma anche degli enti di terzo settore sia nella loro componente associativa che gestionale. Una risposta che arriva in un momento in cui tutti gli enti attivi nel welfare sociale fanno fatica con le loro risorse a fare fronte ai numerosi adempimenti chiesti tanto dalla gestione dei servizi come dalle diverse e sempre più frammentate misure statali e regionali. Non è escluso che nel prossimo futuro si aggiungano ulteriori territori, sfruttando la possibilità offerta dalla Delibera 984 di poter aprire nuovi Centri, autofinanziati. L’analisi dei progetti presentati[10] e i primi contatti con i Centri appena avviati, consentono di fare emergere delle prime linee di tendenze del presente e del prossimo futuro di questo cammino.

A sostegno dei Progetti di Vita

Tutti i progetti e le esperienze avviate, si contraddistinguono per una forte attenzione a creare le condizioni affinché le persone con disabilità possano esprimere le proprie richieste, far emergere i propri desideri e quindi trovare i giusti supporti per la redazione del proprio Progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato. Comprensibilmente, molte delle prime attenzioni sono state date alla formazione delle équipe, alla scelta delle sedi ed ai primi contatti con l’insieme degli enti e dei servizi, pubblici e del privato sociale che formano la rete del welfare sociale locale sulla disabilità.

Una prudente comunicazione

Nella tarda primavera, sono circolate le prime notizie pubbliche dell’esistenza dell’avvio dei Centri per la Vita Indipendente tramite la diffusione di alcuni comunicati stampa, l’organizzazione di conferenze stampa o altri incontri pubblici, la distribuzione di materiale comunicativo, sia fisico che virtuale e l’apertura di spazi dedicati sul web. Alcune realtà si stanno muovendo anche attraverso incontri destinati alle persone con disabilità e ai loro familiari, grazie alla collaborazione delle associazioni o degli enti gestori coinvolti nei Centri. Si tratta, nel complesso di una comunicazione ancora molto prudente, che potrebbe celare il timore di suscitare aspettative e richieste a cui non si ritiene ancora di riuscire a rispondere. Una scelta che, forse, non tiene a sufficienza conto che, in realtà, una parte significative delle persone con disabilità e dei loro familiari vive una situazione di stanchezza, rassegnazione e staticità che rende difficile quel pensiero positivo sul futuro che è alla base della richiesta del supporto per la redazione del progetto di vita.

La comunità, ancora sullo sfondo

I progetti e le azioni dei Centri, si concentrano ancora molto sull’assetto organizzativo e sulla risposta alle prime richieste che stanno arrivando dalle persone con disabilità. Anche il lavoro territoriale sta muovendo i primi passi ma senza avere ancora imboccato una via precisa, procedendo con qualche tentativo occasionale di incontro e di relazione con la comunità sociale che non ha che fare quotidianamente con la disabilità. È certamente una questione di energie e di priorità ma anche connessa alla difficoltà di definire obiettivi, contenuti, linguaggi e strumenti della proposta culturale che i Centri per la Vita Indipendente sono chiamati a fare nel prossimo futuro. Anche in questo caso, si tratta, per molti, di un “lavoro nuovo”, per il quale potrebbero essere necessarie maggiori esperienze e competenze, rispetto a quelle disponibili, su cui fare affidamento.

Persone con disabilità: dove siete?

Il vincolo di dover inserire nella equipe anche la figura del Consulente alla Pari, ha messo (e sta mettendo) in difficoltà non pochi territori coinvolti in questa fase di implementazione del Centro per la Vita Indipendente. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una figura nuova nel contesto del nostro welfare sociale territoriale. Certamente non sono molti i consulenti alla pari oggi disponibili ma, quello che sta emergendo, è anche una difficoltà di trovare persone interessate a svolgere questa funzione. Una situazione che sta costringendo i referenti dei Centri ad un’azione di scouting territoriale per individuare possibili candidati, dentro e fuori il mondo associativo. Nel complesso è emersa la difficoltà del “mondo della disabilità” lombardo contemporaneo di relazionarsi con le persone con disabilità in una posizione diversa da quella di “utenti del servizio”.

Uno sguardo al futuro

Nel complesso, le prime difficoltà che i Centri stanno incontrando delineano anche un possibile programma di lavoro per i prossimi mesi. Il rischio, infatti, è quello di configurarsi come un “semplice” servizio sociale specialistico, di secondo livello, complementare e fortemente integrato con il resto della rete già attiva. Un obiettivo in sé tutt’altro che negativo ma decisamente limitato. Per loro natura, e per non tradire la loro missione, i Centri per la vita indipendente devono divenire servizi basati sulla comunità al cui interno le persone con disabilità devono giocare un ruolo di primo piano. Una situazione che può apparire lontana da quella presente ma, in fondo, non così difficile da raggiungere.


[1] Per approfondimenti, si segnalano alcuni contributi pubblicati su LombardiaSociale.it:
Spazio Aperto Servizi, Vita indipendente: prospettive e sfide per servizi e istituzioni, 12 marzo 2024
Plebani R., Voglio una vita … di quelle fatte così, 29 maggio 2023
Mozzanica R, Il diritto alla vita indipendente di tutte le persone con disabilità, 3 marzo 2023
[2] Per approfondimenti, si  segnalano alcuni contributi pubblicati su LombardiaSociale.it:
Franchini R., Progettare la vita … indipendente?, 4 luglio 2025
Gorlani L, Linee guida Centri per la Vita Indipendente, tra luci e ombre, 3 giugno 2024
[3] Per saperne di più sì consiglia la visione del documentario Free Wheeling https://www.youtube.com/watch?v=ci3ek-tqiGQ&ab_channel=yodisabledproud sulla vita di Ed Roberts
[4] “Personale Assistance as a Break-through innovationi in Disability Support” di Florian Sandel https://enil.eu/personal-assistance-as-a-break-through-innovation-in-disability-support/
[5] Il riferimento è chiaramente quello all’articolo 19 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità
[6] Estratto dell’art. 9 della L.r. 25/22
[7] https://impresasocialegirasole.org/cosa-facciamo
[8] https://www.agenzialinc.it/
[9] La mappa dei Centri e degli sportelli attivi è consultabile sul sito di Ledha
[10] Un primo sguardo sui Centri perla Vita Indipendente in Lombardia, report a cura di Ledha