Al via i Centri per la vita indipendente

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Con la delibera approvata da Regione Lombardia sono state definite le Linee guida per il funzionamento e la gestione dei Centri. Stanziati due milioni di euro per il biennio 2023-2024 con l’obiettivo di attivarne almeno 33

La Giunta di Regione Lombardia ha dato il via libera alle prime disposizioni attuative relative all’avvio dei Centri per la vita indipendente, in attuazione di quanto previsto dalla Legge regionale 25/22 (Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente inclusione sociale di tutte le persone con disabilità).

La normativa regionale -frutto di un lavoro durato più di tre anni e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso novembre- mette al centro uno dei temi più importanti per LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità: garantire a tutte le persone con disabilità il diritto a vivere nella società con la stessa libertà di scelte di tutte le altre persone. Libertà della persona con disabilità di scegliere, accesso e fruizione dei servizi, valutazione multidimensionale, Progetto di vita, personalizzato e partecipato, Budget di progetto come strumento per la ricomposizione delle risorse (nella logica del Fondo unico per le disabilità) sono i pilastri di questa normativa.

Con la prima delibera -la cui approvazione è stata comunicata lunedì 25 settembre da Regione Lombardia- sono state definite le linee guida per il funzionamento e la gestione dei Centri per la vita indipendente per i quali sono stati stanziati due milioni di euro per il biennio 2023-2024 con l’obiettivo di attivarne almeno 33 su tutto il territorio regionale.

I Centri per la vita indipendente vogliono essere il principale strumento operativo messo a disposizione delle persone con disabilità a sostegno dell’elaborazione, definizione e implementazione del proprio Progetto di vita. Luoghi di “progettazione” cui le persone con disabilità possono rivolgersi quando sentono una necessità di cambiamento esistenziale ma senza la pressione di emergenze o urgenze; dove poter incontrare persone e operatori preparati e competenti sia sul profilo tecnico sia su quello relazionale e che possono sostenere concretamente il percorso verso la vita indipendente.

“Siamo soddisfatti per questo primo, importante, passo. Ora la palla passa ai Comuni e agli Ambiti territoriali -commenta Alessandro Manfredi, presidente di LEDHA- auspichiamo una buona applicazione di quanto previsto dalla delibera regionale, con il coinvolgimento attivo delle associazioni locali. LEDHA si rende disponibile fin d’ora a collaborare con gli enti e le istituzioni locali”.

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