Utili sollecitazioni anche per l’Italia da quella Conferenza alle Nazioni Unite

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«Vorremmo che il nostro Paese fosse sempre più protagonista in campo internazionale sui temi della disabilità e da questa conferenza ci attendiamo sollecitazioni utili perché si possa intervenire anche in Italia con norme e applicazioni delle stesse sempre più rispondenti ai bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie»: a dirlo è il presidente della Federazione FISH Falabella, a proposito della 16^ Conferenza Annuale degli Stati Parti della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, in corso a New York, cui partecipa anche la ministra per le Disabilità Locatelli

«Vorremmo che il nostro Paese diventasse sempre più protagonista in campo internazionale sui temi della disabilità e da queste giornate di New York ci attendiamo sollecitazioni utili per intervenire anche nel nostro Paese con norme e applicazioni delle stesse sempre più rispondenti ai bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie. In tal senso ci confronteremo nei prossimi giorni con la ministra per le Disabilità Locatelli, presente alla Conferenza, per programmare insieme le future azioni da mettere in campo»: lo dichiara in una nota Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a proposito della 16^ Conferenza Annuale degli Stati Parti della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, apertasi alle Nazioni Unite di New York, che è dedicata al tema generale “Armonizzare le politiche e le strategie nazionali con la Convenzione ONU: risultati e sfide” (Harmonizing national policies and strategies with the CRPD: achievements and challenges) e a tre altre questioni specifiche, vale a dire “Garantire parità di accesso e accessibilità ai servizi di salute sessuale e riproduttiva per le persone con disabilità” (Ensuring equal access to and accessibility of sexual and reproductive health services for persons with disabilities), “Accessibilità digitale per le persone con disabilità” (Ensuring equal access to and accessibility of sexual and reproductive health services for persons with disabilities) e “Raggiungere i gruppi ‘sottorappresentati’ di persone con disabilità” (Reaching the under-represented groups of persons with disabilities).

In altra parte del giornale abbiamo già ampiamente riferito della Conferenza (a questo link), segnalando, come ricordato dal Presidente della FISH, che alle Nazioni Unite sarà presente anche la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, ove interverrà nella seduta plenaria, in particolare per illustrare gli impegni dell’Italia in merito all’inclusione e alla piena attuazione della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità.

Da ricordare inoltre ancora una volta i due eventi collaterali promossi anche dal nostro Paese, il primo dei quali, il 14 giugno, dedicato a una prassi virtuosa da noi seguita sin dagli inizi, quale il progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance, ovvero “Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità”), iniziativa avviata per la prima volta a Milano agli inizi degli Anni Duemila, con l’obiettivo di dare una risposta alle esigenze specifiche delle persone con disabilità grave e gravissima: Ensuring accessibility and inclusion for persons with disabilities in health and support services. Italy’s DAMA (“Garantire l’accessibilità e l’inclusione delle persone con disabilità nella Sanità e nei servizi di supporto: il progetto italiano DAMA”), questo il titolo dell’incontro.
Il 15 giugno, invece, vi sarà l’evento Living Independently. The Network Model for persons with autism in adulthood (“Vivere in modo indipendente. Modello di rete per le persone con autismo in età adulta”).
Dei contenuti di entrambi gli incontri, come detto, si può leggere in altra parte del nostro giornale. (S.B.)

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