Trasporto e assistenza scolastica, approvate le linee guida

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Aggiornato il contributo orario erogato da Regione Lombardia a favore dei Comuni che forniscono il servizio di assistenza educativa ed è stato aumentato anche il rimborso chilometrico per il trasporto. Ecco le principali novità

Il 15 maggio la Giunta di Regione Lombardia ha approvato l’aggiornamento delle “Linee guida per i servizi di trasporto scolastico e di assistenza all’autonomia e comunicazione personale a favore degli studenti con disabilità del secondo ciclo”. Le linee guida aggiornate rappresentano il punto di riferimento dei Comuni per l’organizzazione e la gestione dei servizi di trasporto e assistenza scolastica a favore degli alunni e delle alunne con disabilità che frequentano la scuola secondaria di secondo grado e la formazione professionale. Troveranno applicazione a partire dall’anno scolastico 2023-2024.

Tra le principali novità contenute nel testo c’è l’aumento del contributo orario che viene erogato da Regione Lombardia a favore dei Comuni che forniscono il servizio di assistenza educativa che passa da 21 euro all’ora a 23 euro all’ora (iva inclusa). Inoltre, è stato portato da 0,50 euro a 0,75 euro il rimborso chilometrico per il contributo al trasporto scolastico per gli alunni con disabilità dal domicilio all’istituto e viceversa. Il contributo massimo riconosciuto arriva così a 2.812,50 euro al mese per le distanze inferiori ai dieci chilometri, a 4.687,50 euro mensili per le distanze comprese tra i dieci e i venti chilometri, 6.562,50 euro mensili per le distanze comprese tra i venti e i trenta chilometri e 7.500 euro per le distanze oltre i trenta chilometri.

Un’ulteriore novità riguarda la disciplina delle assenze: il servizio di assistenza viene remunerato anche in caso di assenza dello studente fino a dieci giorni scolastici consecutivi e l’assistente svolge l’attività in classe in coordinamento con la scuola. Nel caso di assenze superiori ai dieci giorni, l’assistenza viene erogata in via prioritaria a domicilio (qualora le condizioni dello studente lo permettano) o, in alternativa, l’attività viene riprogrammata in accordo con la scuola e il Comune.

Una delle novità più rilevanti riguarda il fatto che le linee guida ribadiscono quelle che sono le funzioni, l’attività e le responsabilità dell’assistente educativo, individuandone un ruolo più spiccatamente educativo e meno assistenziale. “Il servizio si realizza attraverso le attività che l’assistente educativo svolge con lo studente con disabilità a lui/lei assegnato, ma anche attraverso momenti che vedono la partecipazione (o la compresenza) di altri studenti, anche in assenza dell’insegnante di riferimento ma comunque all’interno di tutti i luoghi di attività scolastico/formativa”, si legge nell’Allegato A alle linee guida.

Questa ri-affermazione del ruolo prettamente educativo dell’assistente e del suo rapporto uno-a-uno con il singolo studente con disabilità è un risultato non scontato. “L’educatore lavora per sostenere e favorire l’inclusione, in particolare la positiva relazione tra i ragazzi con e senza disabilità, nella considerazione del fatto che una scuola inclusiva è una scuola migliore per tutti -commenta il presidente di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità, Alessandro Manfredi-. Inoltre l’educatore concorre, in collaborazione con tutto il corpo docente alla definizione del Progetto educativo individuale (Pei), ed è importante sottolineare che questo strumento deve diventare sempre di più un elemento fondamentale di un più ampio progetto individuale personalizzato e partecipato, previsto dalla legge regionale per la Vita indipendente, che guardi alla qualità della vita del presente e con uno sguardo alla futura vita adulta dello studente”.

Un’ultima novità prevista dalle linee guida riguarda la formazione dell’assistente educativo. Attualmente per svolgere questa professione è richiesta la qualifica di educatore professionale socio-pedagogico con laurea in Scienze dell’educazione e della formazione e lauree equipollenti. Ma per l’anno 2023-2024 è prevista una deroga per i soggetti diplomati in possesso di almeno due anni anche non continuativi di esperienza come assistente. Mentre per l’anno 2024-2025 saranno ammessi a svolgere l’attività di assistenza educativa anche chi è in possesso di un diploma e abbia frequentato un apposito percorso formativo che verrà avviato da Regione Lombardia.

LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità guarda con preoccupazione alla nascita di questa nuova figura: proprio alla luce dell’importante ruolo svolto, il compito dell’educatore dovrebbe essere sempre affidato a educatori professionali.

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