Non attingere dal Fondo per le Non Autosufficienze, per attuare quella riforma

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«Questo provvedimento dev’essere coperto attraverso investimenti specifici e non attingendo dal Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze, ciò che penalizzerebbe le già esigue risorse per le persone con disabilità non autosufficienti»: lo dicono dalla Federazione FISH, commentando il Disegno di Legge sulle persone anziane non autosufficienti, approvato dal Consiglio dei Ministri “con riserva”, proprio in riferimento alla questione della copertura finanziaria. E tra le altre criticità sottolineate dalla Federazione vi è anche quella dei caregiver familiari

Una riforma come questa non può farsi a saldo invariato, se è vero, come si legge nel testo, che il finanziamento delle varie prestazioni sanitarie e socio-sanitarie dovrebbe avvenire attraverso Fondi già esistenti, ciò che significherebbe ridurre ancor di più le già esigue risorse che, in quei Fondi, sono dedicate alle persone con disabilità»: come avevamo riferito sulle nostre pagine, era stata questa, da parte della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), una delle principali criticità rilevate nell’ottobre dello scorso anno sullo Schema di Disegno di Legge recante deleghe in materia di politiche in favore delle persone anziane, anche in attuazione delle Missioni 5 e 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti, al momento dell’approvazione di esso in sede di Consiglio dei Ministri.
Ora, dunque, che quello Schema di Disegno di Legge è stato approvato dal Consiglio dei Ministri (Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane), ma “con riserva”, proprio in riferimento al tema delle coperture finanziarie, quel rilievo della FISH si rafforza ulteriormente. «La copertura finanziaria di questo provvedimento – dichiarano infatti dalla Federazione – dev’essere garantita attraverso investimenti specifici e in particolare non può essere attinta dal Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze, penalizzando in tal modo le già esigue risorse dedicate alle persone con disabilità non autosufficienti».
Sulla questione delle coperture finanziarie sono previsti a breve una serie di incontri tra i vari Dicasteri coinvolti, ciò che la FISH sta monitorando attentamente.

Sin dalle prime bozze relative a questo provvedimento, del resto, la Federazione ne aveva chiesto una serie di modifiche, tra le quali è stata accolta quella riguardante la necessità di costruire un percorso di continuità sui servizi rivolti alle persone con disabilità con meno o con più di 65 anni. In tal senso, infatti, secondo il testo approvato una persona con disabilità al compimento dei 65 anni potrà continuare ad avvalersi dei precedenti servizi (indennità di accompagnamento compresa) oppure rientrare nel regime dedicato alle persone anziane non autosufficienti.

A giudicare invece dai testi al momento disponibili, permarrebbero due altre importanti criticità, la prima delle quali relativa alle disposizioni di tutela e riconoscimento per i caregiver delle persone con più di 65 anni, ciò che secondo la FISH discrimina tutti gli altri assistenti familiari di persone con disabilità. Per questo la Federazione aveva richiesto di rimuovere dal testo di legge le norme stesse sui caregiver, per inserirle in un futuro specifico provvedimento riguardante appunto la tutela e il riconoscimento di tutti i caregiver. Una richiesta che a quanto pare non è stata purtroppo accolta.

E da ultima l’istanza di prevedere un sistema di monitoraggio dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria) e dei LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali), che li valuti in termini di servizi e non in termini di efficienza. Anche su questo punto l’auspicio della FISH è che si apra quanto prima un dialogo con l’Esecutivo, per migliorare quanto finora stabilito.

Per  ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.

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