Nuovi modelli di PEI scolastico, si proceda senza indugio

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A seguito della sentenza del Consiglio di Stato n. 3196/2022, è tornato a rivivere il Decreto Interministeriale n. 182/2020 (che alcuni mesi fa era stato annullato da una pronuncia del Tar Lazio poi riformata in appello) e quindi le scuole hanno di nuovo a disposizione il modello nazionale di Pei scolastico (differenziato per tipo di scuola) che era stato strutturato l’anno scorso per dare loro un supporto concreto alla realizzazione di quanto previsto sul punto dal Dlgs. n. 66/2017 per la predisposizione di un idoneo percorso di inclusione scolastica per gli alunni con disabilità, secondo i paradigmi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.  

 

“Già con l’emanazione del Dlgs. n. 66/2017 e del suo correttivo del 2019, si era indicato alle scuole quali aspetti imprescindibili dovessero essere considerati nella visione del nuovo PEI e nella loro elaborazione, approvazione e realizzazione, ossia quelli dell’autodeterminazione degli studenti con disabilità, dell’attenzione ai contesti e conseguente necessità di interventi volti a rendere inclusivi gli stessi, nonché interrelazione tra gli interventi scolastici ed il progetto individuale di vita dell’alunno con disabilità ai sensi dell’art. 14 Legge n. 328/00” – ricorda Roberto Speziale, Presidente nazionale AnffasMa oggi i nuovi modelli di PEI e le linee guida per la loro compilazione, che rivivono dopo la sentenza del Consiglio di Stato, possono finalmente accompagnare le scuole nel meglio declinare il tutto, in maniera concreta e puntuale”.

 

Ma Anffas, insieme alla Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) cui aderisce, ritiene che si debba ripartire col piede giusto e che quindi ci si debba organizzare per tempo perché durante il prossimo anno scolastico 2022/2023 sia pienamente attuato il disegno del Dlgs n. 66/2017 ed i nuovi modelli di PEI non subiscano ancora arresti o possano generare in alcuni casi applicazioni problematiche.

 

Il Presidente Speziale chiarisce: “Pertanto, riteniamo anche a seguito di una compiuta analisi svolta con la Fish e pubblicata su www.handylex.org, che il Ministero dell’Istruzione debba subito chiedersi se vi sono, come noi crediamo, aspetti da meglio strutturare o correggere nei modelli di Pei e nel testo originario del DI n. 182/2020, nonostante siano passati indenni dalla sentenza del Consiglio di Stato, relativamente a: tabelle per predeterminare un range di ore entro cui il Glo poter fare la proposta delle ore di sostegno didattico e di assistenza per l’autonomia e/o la comunicazione in quanto strutturate su un non ben chiaro “debito di funzionamento”; eliminazione della previsione quasi facoltativa di riduzione delle ore di frequenza scolastica e di presenza in classe durante la frequenza a scuola; passaggio durante la scuola secondaria di secondo grado da una programmazione curriculare all’altra, con particolare chiarezza rispetto alla personalizzazione delle materie in cui non si abbiano percorsi sfocianti in prove equipollenti per il riconoscimento di un titolo di studio”.

 

Nel documento citato dal Presidente Speziale (qui consultabile) si rappresenta anche la necessità che intanto sia sospeso l’utilizzo delle tabelle per la identificazione della proposta delle ore di sostegno didattico e di assistenza specialistica che in queste settimane (entro il 30 giugno) i GLO delle varie scuole sono tenuti a compiere in ogni caso, almeno tenendo conto di quanto previsto dall’articolo 7 del dlgs n. 66/2017.

 

Si proceda senza indugio e se c’è da correggere qualcosa lo si faccia ricordando che, come movimento delle persone con disabilità, pretendiamo che tutti si mettano in posizione proattiva per proporre piccoli correttivi, ma soprattutto far “vivere” sui territori con competenza e corresponsabilità questa nuova epoca dell’inclusione scolastica. Non si può più rimandare o sbagliare!” Così conclude il Presidente.

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