Il commento di LEDHA al Disegno di legge delega in materia di disabilità 

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L'associazione ha inviato in Parlamento un documento che affianca quello già presentato da FISH. Tra le richieste la messa al centro del Progetto di vita indipendente e l'avvio di una strategia nazionale di deistituzionalizzazione

Nelle scorse settimane LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità ha inviato alla Commissione Affari sociali della Camera dei deputati un documento di valutazione del Disegno di legge delega 3347 in materia di disabilità.Un parere che si basa sul quotidiano lavoro di rappresentanza e tutela dei diritti delle persone con disabilità svolto dall’associazione. E che va a integrare e affiancare il documento già presentato in audizione dalla Federazione italiana per il superamento dell’handicap (FISH) di cui LEDHA condivide “lo spirito e la lettera”.

Sebbene il testo del Disegno di legge delega richiami in modo esplicito le basi giuridiche dell’approccio alla disabilità basato sui diritti umani, alcune questioni cruciali vengono affrontare in modo “eccessivamente generico” oppure nemmeno citate. “Facciamo in particolare riferimento  all’assenza di ogni previsione di riforma del sistema istituzionale dei servizi riabilitativi, semiresidenziali e residenziali, che rappresentano la risposta oggi prevalente -anche in termini di impiego delle risorse- ai bisogni delle persone con disabilità che richiedono un forte sostegno, così come la necessità di definire e implementare una strategia di deistituzionalizzazione, come invece epressamente previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Tra le varie osservazioni avanzate rispetto al testo del Disegno di legge, LEDHA chiede di modificare l’articolo 2 esplicitando in modo chiaro che il Progetto di vita indipendente deve orientare in modo vincolante l’utilizzo delle risorse economiche e il funzionamento dei servizi disponibili a supporto del raggiungimento degli obiettivi indicati dalla persona nel suo progetto. “Questo è il cambiamento che deve essere previsto rispetto alla situazione odierna, dove sono invece i progetti delle persone con disabilità a doversi adeguare ai vincoli, anche di carattere organizzativo, del sistema dei servizi e delle prestazioni”, scrive LEDHA.

Sempre all’articolo 2, si chiede di prevedere una strategia nazionale di deistituzionalizzazione, di carattere progressivo, man mano che si implementino modalità alternative di sostegno all’abitare di tutte le persone con disabilità. Oltre alla definizione di una strategia di contrasto alle diverse forme di segregazione di cui possono essere vittima le persone con disabilità nelle diverse fasi e nei diversi ambiti della loro vita. 

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