Servizi residenziali e semiresidenziali: verso il ritorno alla normalità 

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La Dgr 5181 di Regione Lombardia contiene importanti indicazioni per riprendere le attività nelle strutture a favore delle persone con disabilità, le visite dei familiari e la possibilità di uscire

La Dgr 5181 del 6 settembre 2021 di Regione Lombardia si occupa, tra le altre cose, di aggiornare le indicazioni agli enti gestori circa il funzionamento dei servizi diurni e residenziali e sulle possibilità delle persone con disabilità di uscire e di ricevere visite. La delibera sostanzialmente recepisce e da attuazione a quanto in realtà già previsto dalla normativa nazionale che -richiamata in delibera- prevede una sostanziale ripresa delle visite e delle uscite e quindi la fine della situazione di confinamento/segregazione che dura dall’inizio della pandemia, un tempo lunghissimo.   

Trovano così una prima risposta le richieste che LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità aveva avanzato tramite la lettera inviata il 15 luglio scorso.Sia il dispositivo della delibera sia l’allegato riportano importanti indicazioni per riprendere e garantire la qualità della vita delle persone con disabilità.

Per quanto riguarda i servizi semiresidenziali l’indicazione è chiara: entro un massimo di 60 giorni, le attività devono essere riprese in modo regolare, ponendo fine alla situazione che vede molte persone con disabilità ricevere un servizio parziale, in alcuni casi dimezzato o nullo. È molto importante notare e far notare come questo risultato si possa ottenere anche continuando a offrire un servizio in “modalità alternative” a quelle tradizionali, così come previsto dalla Dgr 3183, ovvero con intervento a domicilio o in remoto o in luoghi diversi da quelli del Centro e questo potendo contare in ogni caso sul pieno riconoscimento economico.

Si tratta di una opportunità che alcuni enti gestori hanno sperimentato con successo da subito e che sta divenendo di fatto una sperimentazione sulla possibile, e auspicabile, evoluzione delle modalità di funzionamento dei servizi semiresidenziali nella nostra Regione;

"Con questa Dgr si sancisce quindi nuovamente, oltre l’obbligo di ripresa per tutti, la possibilità di rivisitazione delle normali vecchie organizzazioni dei servizi, e questo anche in vista della loro riforma, prevista dalla Legge regionale 23/2015 e che dovrebbe essere confermata anche nella riforma attualmente in discussione presso il Consiglio regionale", commenta il presidente di LEDHA, Alessandro Manfredi.

Di seguito i passaggi essenziali della Dgr

  1. di stabilire che, salvo diverse indicazioni della ATS territorialmente competente per eventuali criticità locali legate all'andamento pandemico da Covid-19 oppure per appurate difficoltà organizzativo-gestionali o strutturali non superabili nel breve tempo (massimo 60 giorni), tutti gli erogatori della Rete Territoriale di prestazioni sanitarie e sociosanitarie in regime semiresidenziale, diurno o ambulatoriale devono ripristinare, in termini di capacità ricettiva, la regolarità delle loro attività, confermando comunque la possibilità di assicurarle anche con le modalità alternative a quelle ordinariepreviste dalle DGR XI/3016/2020 e DGR XI/3183/2020, in modalità alternativa rispetto al regime ordinario, purché in accordo con l’utente/paziente e la famiglia e purché previste nei PAI/PTI/PTRI, ovvero, con riferimento all'attività consultoriale legata allo “Sviluppo di azioni integrate con Consultori”, previste all’interno del Piano Locale per la Promozione della Salute delle ATS o loro integrazioni alla luce del presente provvedimento; 
     
  2. di stabilire che, fino alla conclusione dello stato di emergenza pandemico da Covid-19 e nelle more di eventuale ulteriore definizione delle regole di erogazione e rendicontazione delle attività a distanza di cui sopra, le stesse hanno tariffazione equivalente alle analoghe prestazioni sanitarie e sociosanitarie erogate in presenza (attività dirette all’utente/paziente, attività indirette o attività rivolte a comunità), purché documentate nei FASAS/cartella clinica, là dove previsti"

L’allegato B richiama invece precise indicazioni per i servizi residenziali, richiamando espressamente la Legge 76 del 28 maggio 2021, in vigore dal 1° giugno 2021, che prevede appunto che venga ripristinato il libero accesso ai servizi, su tutto il territorio nazionale, da parte di familiari e visitatori muniti di certificazioni verde Covid-19. Regione raccomanda anche di limitare l’esecuzione di tamponi antigenici rapidi dalle persone in possesso del green pass per “evitare che possa rappresentare una limitazione non giustificata al diritto di scelta” e invita anche a programmare le visite lungo tutto l’arco della giornata, coinvolgendo nell’organizzazione le associazioni di familiari e di volontariato. Ovviamente il tutto mantenendo le consuete misure di sicurezza, a cui siamo ormai abituati.

Allo stesso modo sono consentite le uscite temporanee, sempre se si è in possesso di green pass, senza particolari limitazioni e senza, soprattutto, che sia necessario ricorrere a misure di isolamento al rientro in struttura. Questa possibilità rimane solo in caso la persona abbia frequentato luoghi e situazioni di particolare rischio descritte in modo puntuale. Infine, ma non certo per ultimo, nella sezione dell’allegato dedicata agli ospedali si richiama la norma nazionale che specifica come agli accompagnatori delle persone con grave disabilità è sempre consentito prestare assistenza anche nel reparto di degenza

Una delibera quindi che prevede il ripristino delle attività e delle visite per le persone che hanno visto molto limitate, più di tutto il resto della popolazione, i normali atti quotidiani della loro vita: si permetterebbe loro di riguadagnare ora una qualità della vita che potrebbe essere così anche migliorata, se l’occasione data dalla delibera venisse accolta dagli enti gestori in modo illuminato e in linea con la legge, trasformando così lo stato di chiusura generato dall’emergenza in una fonte di ripensamento del sistema dei servizi in funzione del diritto all’inclusione delle persone con disabilità.

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