Autorità Garante per i diritti delle persone con disabilità al maschile, lo sconcerto di Tomirotti

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Un’Autorità Garante per i diritti delle persone con disabilità tutta al maschile, lo sconcerto nelle parole di Valentina Tomirotti

“Un’Autorità Garante per i diritti delle persone con disabilità… tutta al maschile”.- scrive così su fb Valentina Tomirotti, giornalista e attivista nel mondo della disabilità e che prosegue: “Dal 1° gennaio 2025 è operativa l’Autorità Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, un organo istituito per combattere ogni forma di discriminazione e garantire i diritti sanciti dalla Convenzione Onu. Fin qui tutto bene, ma c’è un problema: nessuna donna è stata nominata tra i tre membri del collegio”.

“I nominati: avv. Maurizio Borgo (Presidente), prof. Francesco Vaia e dott. Antonio Pelagatti 3 uomini a guidare un’istituzione che dovrebbe tutelare tutti, senza lasciare indietro nessuno. Eppure, l’articolo 6 della Convenzione Onu del 2006 sottolinea chiaramente l’esistenza di discriminazioni multiple che colpiscono in particolare donne e ragazze con disabilità. Una domanda sorge spontanea: come possiamo combattere la discriminazione senza rappresentanza femminile? Soprattutto in un Paese dove la parità di genere è spesso un principio scritto, ma raramente rispettato”.

“Altri dettagli importanti: gli incarichi durano 4 anni e hanno compensi molto significativi (ad esempio 160mila €/anno per Vaia). Continueremo a tollerare queste violazioni sistematiche del principio di equità di genere oppure vogliamo una politica che non solo parli di inclusione, ma la pratichi davvero? Non basta istituire un Organo di tutela dei diritti: dobbiamo garantirne coerenza, equità e rappresentatività. La disabilità non è solo una questione tecnica, è una questione umana. E umana significa anche inclusiva di tutte le diversità, genere incluso”, ha concluso Tomirotti.

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