Mentre il sistema di welfare si apre a un paradigma fondato sui diritti e sulla personalizzazione, la filantropia può farsi leva di cambiamento strutturale, promuovendo una società più aperta, egualitaria e inclusiva
«Il dibattito sul futuro della residenzialità e della vita indipendente per le persone con disabilità, in particolare per quelle nello spettro autistico, è oggi più che mai centrale», scrive Gianfranco Vitale
«Le residenze - scrive tra l’altro Giovanni Marino, presidente dell’ANGSA - non sono un istituto e non sono segreganti e non violano nessun articolo della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Per essere ancora più adeguata a svolgere il proprio ruolo l’ANFFAS ha voluto dotarsi del Piano Strategico verso il 2030, attraverso il quale pianificare la riorganizzazione, ai vari livelli, della propria struttura organizzativa e operativa
Osservazioni sul ruolo e la funzione dei Centri per la Vita Indipendente, a partire da quanto previsto nelle linee guida adottate con la DGR 984/23, prime disposizioni attuative della L.r. 25/22.
Il presidente dell’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, Roberto Speziale, traccia un bilancio dell'assemblea nazionale di Trieste
È un salto verso il futuro quello deliberato il 5 e 6 luglio a Trieste da Anffas tutta con la sua Assemblea Nazionale, con l’impegno di promuovere dignità e garantire diritti e Qualità di Vita per le persone con disabilità e loro famiglie.
Si chiama “Persone e Comunità: Promuovere e progettare Vite di Qualità” ed è un progetto dell’ANFFAS Nazionale, volto a contribuire al raggiungimento del “Terzo Obiettivo per lo Sviluppo Sostenibile”